sacca trasfusione 5x250 ml cpda è una sacca per trasfusione progettata per la raccolta, la conservazione e la somministrazione di emocomponenti in unità da 250 ml, confezionata in set da 5 sacche. Il dispositivo è studiato per consentire procedure di trasfusione sicure e controllate, offrendo una capacità totale di 5 x 250 ml in singole unità monouso e sterili. La sacca contiene una soluzione anticoagulante tipo CPDA (Citrate-Phosphate-Dextrose-Adenine) che favorisce la conservazione degli eritrociti e mantiene le proprietà ematiche durante il periodo di stoccaggio consentito per questo tipo di conservante. La configurazione è pensata per l'uso in contesti clinici e di emergenza, con connettori e linee predisposte per facilitare il collegamento a pompe di infusione o sistemi di trasfusione manuale.
La sacca è monouso, sterili e progettata per ridurre il rischio di emolisi e contaminazione. Ogni unità da 250 ml è singolarmente sigillata e imballata per garantire la sterilià fino al momento dell'uso. Il set da 5 unità permette una gestione modulare delle necessità trasfusionali, consentendo l'utilizzo di una sola sacca alla volta e la conservazione delle restanti secondo le procedure di gestione del banco sangue del centro sanitario.
Caratteristiche principali: contenuto anticoagulante CPDA per ottimizzare la conservazione degli eritrociti, materiale biocompatibile per sacche e tubazioni, predisposizione per prelievo e trasfusione, marcature per identificazione del volume e zona di aggraffatura sicura. Il design favorisce una facile manipolazione da parte del personale sanitario e riduce i tempi operativi durante le procedure di raccolta e somministrazione.
La sacca trasfusione 5x250 ml cpda è indicata per strutture sanitarie che richiedono flessibilità nel dosaggio e nella logistica del sangue, come ospedali, ambulatori chirurgici, centri di emergenza e banche del sangue. L'uso corretto richiede personale formato e il rispetto delle normative locali per la raccolta, il controllo qualità, la conservazione e la somministrazione di emocomponenti.
Indicazioni Terapeutiche
La sacca trasfusione 5x250 ml cpda è indicata per la raccolta, la conservazione e la trasfusione di sangue intero ed emocomponenti riservati all'uso clinico umano nei casi in cui sia necessario somministrare volumi calibrati di sangue o predisporre unità multiple per trattamento terapeutico. Essa è adatta alla conservazione temporanea degli eritrociti in presenza della soluzione anticoagulante CPDA che contribuisce a preservare la funzione dei globuli rossi e a mantenere adeguati livelli di metaboliti essenziali per la viabilità cellulare. Le indicazioni d'impiego comprendono, senza limitazione: supporto nelle trasfusioni in pazienti con anemia acuta o cronica che necessitano di concentrati di globuli rossi, gestione emodinamica in scenari di emorragia controllata, preparazione di unità per chirurgia programmata o d'urgenza, raccolta e manipolazione nell'ambito di procedure di donazione di sangue intero per successiva separazione in emocomponenti, e situazioni cliniche in cui è preferibile utilizzare unità da volume ridotto per adattare la terapia al peso corporeo o alla condizione del ricevente. L'uso delle singole sacche consente di limitare gli scarti e di fornire dosaggi più precisi rispetto a sacche di maggiore capacità, favorendo la personalizzazione della terapia trasfusionale. È importante sottolineare che la gestione clinica delle trasfusioni richiede sempre la verifica compatibilità ematica, il controllo delle condizioni del paziente e l'adozione di protocolli locali per la somministrazione, con personale sanitario adeguatamente formato che monitori segni vitali, reazioni trasfusionali e parametri ematici durante e dopo la procedura. L'impiego di questa sacca è funzionale sia in regime ospedaliero che in ambiti di assistenza specialistica e servizi di emergenza, dove è richiesta rapidità di preparazione e sicurezza nella manipolazione del sangue e dei suoi componenti.
Composizione
La sacca trasfusione 5x250 ml cpda è composta da una sacca in materiale plastico biocompatibile e neutro dal punto di vista emolitico, collegata a tubazioni e accessori monouso per il prelievo e la somministrazione del sangue. La soluzione presente nella sacca è del tipo CPDA, acronimo di Citrato, Phosphate, Dextrose, Adenina: un mix bilanciato che funge da anticoagulante e mezzo di conservazione per gli elementi corpuscolari. Il citrato agisce complessando il calcio plasmatico per prevenire la coagulazione; il fosfato contribuisce al mantenimento del pH e del bilancio ionico; il destrosio fornisce substrato metabolico per i globuli rossi contribuendo alla produzione di ATP; l'adenina integra i precursori necessari alla sintesi di adenina nucleotidica, favorendo la stabilità energetica delle cellule ematiche durante la conservazione. I materiali impiegati per la sacca e le tubazioni sono scelti per la compatibilità ematica, la ridotta permeabilità ai gas e la stabilità meccanica necessaria per le operazioni di manipolazione e trasporto. Le saldature e i punti di connessione sono realizzati per evitare perdite e per consentire pratiche di separazione e frazionamento qualora necessario. Ogni unità riporta marcature di volume, un'area riservata all'etichettatura clinica e zone di aggangiatura sicura per la chiusura dopo prelievo. Gli elementi di chiusura e i raccordi sono progettati per l'utilizzo con dispositivi standard per emotransfusione e per facilitare l'allineamento con procedure di lavorazione a banco sangue, inclusa la separazione tramite centrifugazione. La composizione complessiva garantisce che la sacca sia idonea alle operazioni di raccolta e conservazione secondo le pratiche cliniche consolidate, assicurando condizioni che minimizzano l'emolisi e supportano la qualità degli emocomponenti immagazzinati.
Controindicazioni
L'utilizzo della sacca trasfusione 5x250 ml cpda è controindicato in tutte le situazioni in cui il sangue raccolto o la soluzione anticoagulante non siano appropriati per il ricevente o per la procedura prevista. Non deve essere impiegata se la confezione risulta danneggiata, non integra o se è visibile qualsiasi segno di contaminazione o emolisi nella sacca. È controindicato l'uso di sangue raccolto in condizioni non conformi alle normative di sicurezza e controllo qualità, così come l'impiego di unità che non abbiano subito i necessari test per la compatibilità, la tipizzazione e il controllo microbiologico richiesto dalle procedure locali. L'uso della sacca non è indicato in presenza di incompatibilità nota tra il sangue contenuto e il paziente ricevente, incluso il mancato accertamento della compatibilità ABO e Rh e di eventuali anticorpi irregolari. Non utilizzare la sacca per la somministrazione diretta di farmaci o soluzioni non approvate per miscelazione con il contenuto ematico, eccetto quando indicato e compatibile secondo protocolli clinici specifici. Inoltre, è controindicato il riutilizzo della sacca o dei suoi componenti: il dispositivo è monouso e il riutilizzo può comportare rischi di infezione, reazioni immunologiche e contaminazione crociata. In presenza di anomalie visive del contenuto (cambi di colore non giustificati, deposito anomalo, gas visibile o odore) la sacca non deve essere utilizzata e deve essere smaltita secondo le procedure per rifiuti sanitari pericolosi. L'uso deve essere sempre subordinato a una valutazione clinica che confermi la necessità trasfusionale e l'appropriatezza del volume e del tipo di emocomponente contenuto.
Sicurezza del farmaco per la specie
Anche se la dicitura di questa sezione richiama termini usati per prodotti medicinali, per la sacca trasfusione 5x250 ml cpda la sicurezza riguarda la gestione del sangue umano destinato all'uso clinico. La sacca è progettata per limitare i rischi legati alla conservazione e alla manipolazione degli emocomponenti, tuttavia la sicurezza finale dipende da processi e protocolli clinici che includono controllo qualità, tipizzazione, test infettivologici e corretta identificazione del paziente. È essenziale che le operazioni di raccolta, stoccaggio e trasfusione siano eseguite secondo procedure validate e da personale formato, per ridurre il rischio di trasmissione di agenti infettivi, reazioni trasfusionali immunologiche o di altro tipo, ed errori di identificazione. La soluzione CPDA contribuisce a preservare le caratteristiche funzionali degli eritrociti durante la conservazione, ma la capacità di mantenere l'integrità cellulare diminuisce con il tempo; pertanto, l'uso di unità conservate deve rispettare i limiti raccomandati dalle linee guida del centro. La compatibilità trasfusionale, la sterilità del dispositivo, la gestione asettica durante il collegamento e lo smaltimento corretto delle sacche usate sono tutti elementi cruciali per la sicurezza. Per minimizzare rischi di emolisi o di alterazione delle proprietà ematiche, evitare l'esposizione a condizioni traumatiche, temperature estreme o agitazione eccessiva durante trasporto e stoccaggio. Il dispositivo non elimina la necessità di sorveglianza clinica: monitoraggio del ricevente prima, durante e dopo la trasfusione è imprescindibile per individuare tempestivamente eventuali reazioni e intervenire secondo protocolli clinici stabiliti.
Precauzioni
Prima dell'uso della sacca trasfusione 5x250 ml cpda, verificare l'integrità dell'imballo e l'assenza di perdite o difetti visibili. Maneggiare il dispositivo in ambiente pulito e con tecniche asettiche appropriate per evitare la contaminazione. Non utilizzare la sacca qualora sia stata aperta o danneggiata. Le sacche devono essere conservate in condizioni adeguate di temperatura e umidità secondo le procedure del banco sangue; evitare esposizione a fonti di calore o a temperature che possano compromettere la soluzione anticoagulante e la qualità degli elementi corpuscolari. È necessario etichettare chiaramente ogni unità con le informazioni cliniche richieste, compresa la tipizzazione e i risultati dei test previsti dalle normative locali e dalle linee guida del centro trasfusionale. Evitare la miscelazione con soluzioni o farmaci non approvati per essere somministrati insieme al sangue: qualsiasi additivo o filtrazione deve essere effettuata secondo protocolli validati. Utilizzare accessori e raccordi compatibili e monouso; non riutilizzare né eseguire procedure di ricondizionamento. Prestare attenzione alle possibili reazioni del ricevente: tenere a disposizione il materiale necessario per la gestione di eventuali reazioni trasfusionali e seguire i protocolli di sorveglianza clinica. Nel caso di prelievo per donazione, assicurarsi che il donatore sia idoneo secondo i criteri di selezione e che tutti i controlli di qualità siano stati eseguiti. Eliminare le sacche non utilizzate o scadute secondo le normative sui rifiuti sanitari pericolosi e le procedure del centro, in modo da prevenire contaminazioni ambientali e rischi biologici. Le precauzioni operative includono l'uso di dispositivi di protezione individuale da parte del personale e il rispetto delle pratiche di prevenzione delle punture accidentali e delle esposizioni biologiche.
Modalità di somministrazione
La sacca trasfusione 5x250 ml cpda è destinata a somministrazione tramite linee per trasfusione standard e può essere utilizzata con pompe infusionale o per trasfusione manuale, a seconda delle esigenze cliniche e delle indicazioni del centro trasfusionale. Prima della somministrazione verificare la corrispondenza tra il contenuto della sacca e il paziente ricevente mediante procedure di identificazione a doppio controllo e confermare la compatibilità ABO e Rh e l'assenza di anticorpi irregolari che possano controindicare la trasfusione. Rimuovere la sacca dall'imballo in ambiente controllato, ispezionare il contenuto per eventuali segni di emolisi, torbidità o contaminazione e applicare il raccordo alla linea di trasfusione seguendo pratiche asettiche. Aprire il flusso lentamente e monitorare i segni vitali del paziente fin dai primi minuti di infusione, aumentando il flusso secondo le condizioni cliniche e le raccomandazioni del personale sanitario. In caso di utilizzo di pompe infusionali, assicurarsi che il macchinario sia compatibile con il materiale della sacca e che i parametri siano impostati per evitare emolisi dovuta a flussi eccessivi o pressioni elevate. Valutare la necessità di filtrazione con filtri specifici, se richiesto dal protocollo, e usare pratiche per ridurre il rischio di reazioni allergiche o febbrili. Al termine della trasfusione, chiudere il sistema, rimuovere la sacca e smaltirla secondo le procedure per materiale biologico. Annotare tutti i dati richiesti nella documentazione clinica, inclusi volume trasfuso, tempo di inizio e fine, eventuali reazioni osservate e misure adottate. Conservare correttamente eventuali sacche residue se la procedura lo consente e se le condizioni di integrità sono preservate secondo le linee guida del centro.
Programma di trattamento
La gestione del programma di trattamento con la sacca trasfusione 5x250 ml cpda deve essere integrata nei protocolli clinici del centro trasfusionale e personalizzata in base alle esigenze del paziente e alla natura dell'intervento terapeutico. Per interventi programmati, pianificare la disponibilità delle unità necessarie valutando il volume trasfusionale richiesto in relazione al peso del paziente, alla gravità dell'anemia o alla perdita ematica stimata. In contesti di emergenza, il set da 5 sacche consente di disporre rapidamente di più unità pronte per l'uso, riducendo i tempi di approntamento e facilitando la somministrazione sequenziale qualora sia necessario somministrare dosi ripetute. Il programma di trattamento deve includere momenti di verifica della compatibilità, monitoraggio pre, intra e post-trasfusione e valutazioni laboratoristiche per determinate l'efficacia e la tolleranza della terapia, come controlli di emoglobina, segni vitali e osservazione per reazioni acute. La pianificazione del magazzino deve tener conto dei tempi di conservazione compatibili con la soluzione CPDA e delle procedure per la rotazione delle scorte per evitare scarti. I protocolli di adesione alla terapia trasfusionale devono prevedere criteri per l'interruzione o la continuazione della trasfusione in caso di comparsa di reazioni, con linee guida chiare su azioni correttive e segnalazione degli eventi avversi. Il personale sanitario responsabile della somministrazione deve ricevere formazione specifica sulle procedure operative relative alla sacca, inclusa la gestione delle emergenze trasfusionali, la documentazione e lo smaltimento in sicurezza delle sacche usate. Un programma ben strutturato garantisce l'uso appropriato delle unità da 250 ml e ottimizza la sicurezza e l'efficacia del trattamento trasfusionale.
Specie di destinazione
La sacca trasfusione 5x250 ml cpda è concepita esclusivamente per uso umano e per emocomponenti destinati al trattamento clinico dei pazienti umani. Non è indicata per uso veterinario o per somministrazione ad altre specie. L'impiego in ambito umano richiede il rispetto delle normative e delle procedure cliniche di gestione delle trasfusioni, inclusa la selezione dei donatori, i test di screening, la tipizzazione e i controlli di qualità previa immissione in uso. L'uso della sacca per altre specie comporterebbe rischi di incompatibilità, reazioni avverse e mancanza di validazione dei materiali e delle condizioni di conservazione per tali applicazioni. Pertanto, la destinazione d'uso è limitata al contesto umano, con impiego riservato a personale sanitario preparato e a strutture che operano secondo linee guida e normative dedicate alla medicina trasfusionale.