cyto-brush 21 cm prelievo pazzolino steril 210 mm è uno strumento monouso sterile progettato per il prelievo citologico non invasivo di cellule e materiale biologico da superfici mucose, lesioni cutanee e cavità accessibili. Lo strumento si presenta come un pazzolino sottile e maneggevole che consente di raccogliere campioni cellulari in modo preciso, minimizzando il trauma tessutale e facilitando l’allestimento di vetrini per l’esame microscopico. Il design lungo 21 cm (210 mm) offre un’ergonomia studiata per raggiungere aree più profonde o difficili da accessare mantenendo distanza tra operatore e sito di prelievo. Il prodotto è confezionato singolarmente in condizioni di sterilità e pronto all’uso, ideale per studi citologici routinari, follow-up diagnostici e monitoraggio terapeutico.
Questo pazzolino per prelievo citologico è pensato per offrire una soluzione pratica e affidabile per professionisti sanitari e veterinari che necessitano di una metodica rapida per la raccolta di cellule superficiali e detriti biologici. L’utensile è utile sia in ambito clinico che in laboratorio per la preparazione immediata di strisci, per la colorazione e l’osservazione microscopica. La conformazione a setole sottili consente un aproccio delicato alle superfici, migliorando la qualità del campione e riducendo la presenza di contaminanti macroemorragici che potrebbero compromettere la lettura citologica.
Il nome e le dimensioni riportate — cyto-brush 21 cm prelievo pazzolino steril 210 mm — identificano chiaramente lo strumento e la sua caratteristica principale: lunghezza e formato pazzolino pensati per il prelievo citologico. Lo strumento è progettato per essere versatile e adatto a differenti applicazioni diagnostiche e perimetrie corporee, permettendo la raccolta di materiale da più sedi anatomiche con tecnica controllata e ripetibile. La confezione singola ne garantisce la tracciabilità e facilita la gestione in routine clinica e di laboratorio.
Indicazioni Terapeutiche
Lo strumento denominato cyto-brush 21 cm prelievo pazzolino steril 210 mm è indicato per il prelievo citologico e diagnostico in ambito veterinario e clinico dove sia necessario ottenere un campione cellulare superficiale o leggermente sottostante senza ricorrere a tecniche più invasive. Indicazioni tipiche comprendono la raccolta di cellule da lesioni cutanee, masse superficiali, ulcerazioni, aree flogistiche, mucose orali, cavità nasali di facile accesso, canali auricolari superficiali, tasche gengivali e altre sedi mucose o epiteliali. È particolarmente utile per la valutazione microscopica di processi infiammatori, infettivi o neoplastici quando la citologia è sufficiente per orientare la diagnosi o il trattamento iniziale.
Inoltre, l’uso del pazzolino consente di prelevare materiale da superfici che tendono a rilasciare cellule in modo più sparso o aderente, migliorando la resa della raccolta rispetto a semplici tamponi o raschiati superficiali. Può essere impiegato come tecnica complementare ad altre metodiche diagnostiche nonché per il monitoraggio evolutivo di lesioni già diagnosticate, permettendo di valutare risposte a terapie topiche o sistemiche. È raccomandato per effettuare prelievi ripetuti in follow-up clinici in quanto riduce il trauma ripetuto rispetto a procedure più aggressive.
L’utilizzo è indicato quando è necessario ottenere un campione rappresentativo per allestimento immediato di vetrini e successiva colorazione (ad esempio con metodi citologici standard) e per consentire all’operatore di eseguire un’analisi rapida e mirata. L’impiego è adeguato per varie specie, con adattamenti tecnici e di dimensioni; il formato lungo 21 cm agevola il raggiungimento di siti più distanti o complicati, mantenendo una distanza di lavoro che tutela l’operatore e facilita la manovra terapeutica. Si raccomanda che la scelta dell’impiego e l’interpretazione dei risultati siano effettuate da personale esperto e qualificato in citologia e diagnostica.
Composizione
La cyto-brush 21 cm prelievo pazzolino steril 210 mm è composta da un’unità monouso confezionata in condizioni di sterilità. Gli elementi costitutivi principali includono un’asta/manico rigido di lunghezza complessiva 21 cm (210 mm) che offre stabilità e controllo della pressione applicata durante il prelievo; la parte terminale è costituita da un pazzolino di setole morbide e fitte progettate per raccogliere e trattenere cellule superficiali e materiale biologico in modo efficace. I materiali sono selezionati per garantire compatibilità con le procedure di laboratorio, facilità di manipolazione e minimizzazione delle reazioni tessutali indotte dal contatto meccanico.
La struttura è studiata per assicurare che le setole siano sufficientemente flessibili da adattarsi alle curve anatomiche senza spezzarsi, ma anche abbastanza robuste da consentire la detersione della superficie e il trasferimento controllato delle cellule al vetrino. L’elemento terminale a “pazzolino” favorisce la cattura di aggregati cellulari e microdetriti che risultano spesso sottorappresentati con altri dispositivi di campionamento. La confezione sterile singola preserva l’integrità del prodotto fino al momento dell’uso, riducendo il rischio di contaminazione esterna.
Non essendo un prodotto medicinale, la composizione non include principi attivi farmacologici, ma è studiata per essere compatibile con i reagenti e le tecniche citologiche più comuni. I materiali scelti sono conformi ai requisiti igienico-sanitari per dispositivi monouso destinati al contatto con tessuti e secrezioni, permettendo un utilizzo sicuro e conforme alle pratiche cliniche e di laboratorio. L’adesione a criteri di qualità per la sterilità e la funzionalità del pazzolino garantisce risultati ripetibili e affidabili se integrati in una corretta procedura diagnostica.
Controindicazioni
L’uso della cyto-brush 21 cm prelievo pazzolino steril 210 mm è controindicato in presenza di condizioni cliniche che rendano pericoloso o non indicato il prelievo citologico superficiale. Tra le principali controindicazioni rientrano lesioni con sanguinamento attivo abbondante dove il rischio di contaminazione ematica può compromettere la qualità del campione e l’interpretazione citologica; aree in cui sia presente una grave instabilità tissutale o rischio di frammentazione profonda che richiederebbe una biopsia chirurgica per una diagnosi accurata; situazioni in cui il paziente ha gravi coagulopatie non corrette o altri fattori che aumentano il rischio di emorragia o complicanze locali.
È inoltre controindicato l’utilizzo in presenza di ferite profonde aperte che richiedono debridement chirurgico, così come su tessuti necrotici estesi dove il semplice prelievo con pazzolino non fornisce informazioni diagnostiche utili e potrebbe favorire la contaminazione o l’estensione dell’infezione. Non è indicato per il prelievo di materiale destinato ad analisi che richiedano tecniche specifiche non compatibili con il prelievo superficiale (ad esempio per esami istologici che richiedono tessuto in blocco o biopsie escissionali).
Il dispositivo non deve essere riutilizzato: la sterilità e l’integrità sono garantite solo per l’uso monouso nella confezione originale. L’uso su più pazienti o il tentativo di sterilizzare nuovamente il dispositivo sono pratiche pericolose e da evitare categoricamente. In presenza di pelle gravemente erosa, infiammata in modo generalizzato o con esposizione di strutture profonde, valutare metodi diagnostici alternativi che minimizzino il rischio di danno o di disseminazione di agenti infettivi; la decisione di non utilizzare questo strumento deve essere presa dal medico o veterinario responsabile in base alla valutazione clinica globale del paziente.
Sicurezza del farmaco per la specie
Nota: la cyto-brush 21 cm prelievo pazzolino steril 210 mm non è un farmaco ma un dispositivo per il prelievo citologico; tuttavia, è importante considerare la sicurezza dell’uso in diverse specie animali. Per tutte le specie, l’utilizzo corretto e sicuro dipende dalla competenza dell’operatore, dalla scelta della sede di prelievo e dall’adozione di tecniche asettiche per ridurre il rischio di infezione, trauma o reazioni locali. L’ampia maggioranza dei prelievi citologici effettuati con pazzolini monouso non determina effetti sistemici; eventuali effetti avversi sono in genere locali e di natura transitoria, quali lieve sanguinamento, irritazione o fastidio nel sito di prelievo.
Negli animali di taglia piccola, come gatti e piccoli mammiferi, è necessario adottare particolare cautela: la manovra deve essere delicata e possibilmente coadiuvata da immobilizzazione appropriata per evitare movimenti bruschi che possano causare danni. Nelle specie di taglia grande o in animali meno collaborativi, la lunghezza di 21 cm facilita il mantenimento di distanza e il controllo della procedura, ma rimane fondamentale l’uso di assistenza e, se necessario, tecniche di contenimento sicure per minimizzare il rischio di lesioni sia per l’animale sia per l’operatore.
In presenza di patologie cutanee o mucose estese, o in soggetti immunocompromessi, si raccomanda di valutare il rischio-beneficio del prelievo e di adottare misure di protezione biologica e di gestione post-prelievo adeguate. Per tutte le specie, la responsabilità della scelta, esecuzione e interpretazione del prelievo spetta a personale formato e competente, che potrà indicare eventuali alternative diagnostiche più appropriate in caso di controindicazioni o di esigenze specifiche dell’animale.
Precauzioni
Prima della procedura con la cyto-brush 21 cm prelievo pazzolino steril 210 mm, è fondamentale osservare precauzioni pratiche per garantire la sicurezza dell’animale, dell’operatore e l’integrità del campione. L’operatore deve utilizzare guanti monouso e adottare tecniche asettiche per evitare contaminazioni. Rimuovere il dispositivo dalla confezione sterile solo al momento del prelievo, evitando il contatto con superfici non sterili e verificando l’integrità del packaging prima dell’apertura. Non utilizzare il pazzolino se la confezione appare danneggiata o compromessa. Dopo l’uso, smaltire il dispositivo come rifiuto sanitario secondo le normative vigenti in materia di materiali contaminati e oggetti monouso.
Durante il prelievo evitare di esercitare pressioni eccessive che possano traumatizzare i tessuti; utilizzare movimenti controllati e ripetuti con delicatezza fino a quando non si ottiene materiale sufficiente. In caso di sanguinamento significativo interrompere immediatamente la procedura e applicare misure locali di controllo emorragico. Evitare il contatto accidentale delle setole con superfici non sterili o con detergenti che potrebbero alterare la qualità del campione. Non tentare di riutilizzare o riaffilare il dispositivo: il rischio di contaminazione e l’alterazione delle caratteristiche meccaniche rendono il riutilizzo non sicuro.
Per prevenire la trasmissione di patogeni tra soggetti, impiegare un dispositivo monouso per ciascun paziente e predisporre un’appropriata catena di gestione dei rifiuti biologici. Se il campione deve essere trasportato al laboratorio, etichettarlo correttamente e conservarlo secondo le indicazioni del laboratorio stesso; evitare il riscaldamento o l’esposizione a condizioni che possano deteriorare le cellule raccolte. L’interpretazione del risultato richiede competenza professionale: comunicare al laboratorio ogni informazione clinica utile per una valutazione corretta del campione raccolto.
Modalità di somministrazione
Per l’impiego corretto della cyto-brush 21 cm prelievo pazzolino steril 210 mm seguire una procedura standardizzata che massimizzi la qualità del campione e minimizzi il disagio per l’animale. Preparare il paziente con adeguata immobilizzazione e, se necessario, pulizia locale della sede di prelievo per rimuovere materiale superficiale in eccesso senza alterare le cellule. Aprire la confezione sterile al momento dell’utilizzo, impugnare il manico e avvicinare il pazzolino alla sede selezionata; effettuare movimenti rotatori delicati e ripetuti o strofinamenti controllati, secondo la natura della lesione e il tipo di tessuto, fino a ottenere materiale visibile sulle setole.
Dopo il prelievo trasferire immediatamente il materiale sul vetrino: stendere il materiale prelevato con uno o più strisci omogenei oppure eseguire un leggero rotolamento delle setole sul vetrino per distribuire le cellule in modo uniforme. Entro i tempi tecnici appropriati fissare e colorare i vetrini seguendo le procedure di laboratorio standard per la citologia. In caso di raccolta da siti con secrezioni abbondanti, può essere utile rimuovere l’eccesso con un delicato scollamento prima del trasferimento al vetrino per evitare che la componente liquida deteriori la qualità della preparazione.
Assicurarsi che ogni campione sia correttamente etichettato con l’identificativo del paziente e la sede di prelievo e che siano fornite al laboratorio tutte le informazioni cliniche utili. Se è previsto un invio remoto, fissare i vetrini con il fissativo indicato e imballare secondo le linee guida di trasporto biologico. Evitare ritardi prolungati tra prelievo e fissazione; la tempestività nella gestione del materiale è essenziale per preservare l’architettura cellulare e consentire una valutazione citologica affidabile.
Programma di trattamento
Pur essendo uno strumento diagnostico e non terapeutico, è utile definire un “programma” per l’utilizzo ripetuto della cyto-brush 21 cm prelievo pazzolino steril 210 mm nell’ambito del monitoraggio clinico. Per pazienti che richiedono valutazioni periodiche (ad esempio nel follow-up di lesioni cutanee, masse o risposte a trattamento topico o sistemico), pianificare i prelievi con intervalli adeguati alla fisiopatologia della condizione e agli obiettivi diagnostici: ad esempio controlli ravvicinati nelle fasi iniziali di terapia e intervalli più lunghi quando la condizione mostra stabilità o miglioramento. La frequenza dei prelievi deve essere decisa dal clinico in funzione della situazione clinica, della presenza di segni clinici e dei risultati citologici precedenti.
Negli scenari di sospetta evoluzione neoplastica, effettuare prelievi ripetuti può aiutare a monitorare cambiamenti nelle caratteristiche cellulari e a valutare la progressione o la risposta terapeutica. In processi infettivi o infiammatori, il prelievo seriale consente di verificare la diminuzione della carica infiammatoria o la persistenza di agenti patogeni, orientando eventuali modifiche terapeutiche. È importante prevedere una documentazione accurata di ogni prelievo: data, sede, condizioni cliniche e risultati citologici, in modo da costruire una serie temporale utile per decisioni cliniche informate.
Per garantire la coerenza del programma diagnostico, mantenere la stessa tecnica di prelievo e lo stesso tipo di strumento (cyto-brush 21 cm prelievo pazzolino steril 210 mm) quando possibile, così da ridurre variabili tecniche che potrebbero influenzare la comparabilità dei campioni. Il confronto tra prelievi successivi è tanto più significativo quanto più omogeneo è stato l’approccio metodologico: stessa sede, stessa modalità di preparazione del vetrino e analisi presso lo stesso laboratorio quando praticabile. La pianificazione del programma deve essere sempre adattata al quadro clinico ed etico del paziente e discussa con il proprietario o il responsabile sanitario.
Specie di destinazione
La cyto-brush 21 cm prelievo pazzolino steril 210 mm è destinata all’uso su un ampio spettro di specie animali per le quali la citologia superficiale rappresenta una metodica diagnostica valida. Tra le specie più frequentemente coinvolte rientrano cani e gatti, dove prelievi da pelle, mucose orali, canali auricolari superficiali e masse sottocutanee sono prassi comune; cavalli e animali di grossa taglia possono beneficiare della lunghezza del manico per raggiungere siti meno accessibili, mentre piccoli mammiferi da compagnia e specie esotiche richiedono una manipolazione particolarmente delicata e una valutazione caso per caso circa la fattibilità della tecnica.
Per bovini, ovini e caprini l’utilizzo può essere indicato su lesioni cutanee, mucose e cavità accessibili in contesti diagnostici aziendali o clinici, tenendo presente le differenze anatomiche e comportamentali che possono influenzare la procedura. In specie aviarie e rettili, la tecnica va adattata con cautela e solo quando la dimensione e la delicatezza dell’animale consentono un prelievo non traumatico; il formato del pazzolino potrebbe rendere l’impiego più adatto a specie di taglia medio-grande o in sedi anatomiche ampie, mentre per gli animali di dimensioni estremamente ridotte potrebbero essere preferiti strumenti specifici di dimensioni inferiori.
In ogni caso, la determinazione della specie di destinazione e l’approccio specifico devono essere valutati dal professionista responsabile che considererà la taglia, la temperanza dell’animale, le condizioni cliniche locali e l’obiettivo diagnostico. L’uso appropriato e sicuro dello strumento richiede competenza clinica e adattamenti tecnici in base alla specie, sempre nel rispetto del benessere dell’animale e delle normative vigenti in materia di pratiche veterinarie.