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Nanochip 10 pz

Nanochip 10 pz

Prodotto Disponibile
58,00 €

Descrizione

Nanochip 10 pz è un kit contenente dieci transponder per l'identificazione degli animali, pensato per l'uso veterinario e per la gestione della tracciabilità individuale. Ogni unità è progettata per essere impiantata sottocute; il kit è pensato per offrire una soluzione pratica per chi deve identificare più animali, garantendo unicità del codice e facilità di lettura tramite lettori compatibili con i transponder presenti sul mercato. Il prodotto è adatto a chi necessita di una registrazione permanente e stabile dell'identità degli animali, con l'obiettivo di migliorare il controllo sanitario, la gestione dei proprietari e la rintracciabilità.

Le unità incluse sono concepite per l'uso singolo: ogni nanochip è confezionato in modo tale da mantenere adeguate condizioni igieniche fino al momento dell'impianto. Il design favorisce l'integrazione con le procedure veterinarie standard, semplificando la registrazione dell'identificativo sul database o sulla scheda di proprietà dell'animale. Il kit "10 pz" permette di gestire più interventi senza dover riapprovvigionare frequentemente, risultando utile per cliniche, ambulatori, rifugi e allevamenti che operano su piccoli lotti di animali.

Il prodotto è descritto, confezionato e distribuito come dispositivo per identificazione permanente e non come elemento terapeutico. Le informazioni contenute in questa scheda sono rivolte a personale qualificato che pratichi l'impianto in condizioni asettiche e secondo le buone pratiche veterinarie. Prima dell'uso è raccomandata una valutazione clinica dell'animale destinato all'impianto per verificare l'idoneità alla procedura e identificare eventuali controindicazioni locali o sistemiche.

La presente scheda descrittiva offre indicazioni operative, composizione generale, precauzioni e modalità di impianto, nonché raccomandazioni per la gestione post-impianto e la registrazione dell'identificativo. Tutte le informazioni sono fornite per consentire un uso corretto e consapevole del prodotto, preservando la sicurezza degli animali e dell'operatore.

Indicazioni Terapeutiche

Indicazioni per l'utilizzo: il kit di nanochip da 10 pezzi è destinato all'identificazione permanente degli animali a fini di tracciabilità, registrazione anagrafica, gestione sanitaria e riconoscimento del proprietario. È indicato nei casi in cui sia necessaria un'identificazione univoca e durevole nel tempo, come nella registrazione nei sistemi di anagrafe, nella gestione di cliniche veterinarie, rifugi, canili, gattili e in contesti di controllo sanitario e di movimentazione di animali. L'impianto del transponder consente di associare in modo stabile e non rimuovibile un codice identificativo all'animale, utile per il richiamo vaccinale, per la restituzione in caso di smarrimento e per il controllo di proprietà nelle pratiche quotidiane. L'uso è altresì consigliato nei programmi di gestione aziendale e di controllo degli allevamenti ove la tracciabilità individuale sia richiesta per motivi pratici o normativi, sempre in accordo con le disposizioni locali vigenti. Il dispositivo non ha funzione terapeutica e non sostituisce le cure mediche; il suo impiego ha finalità esclusivamente identificative e amministrative. Prima dell'impianto, è necessario valutare le condizioni generali dell'animale, escludendo la presenza di infezioni cutanee locali nell'area di impianto, lesioni o anomalie anatomiche che possano rendere difficoltosa l'inserzione. In animali molto giovani o di piccoli tagli è opportuno verificare la compatibilità del dispositivo con l'età e il peso dell'animale, valutando il rapporto rischio/beneficio in caso di incertezza. La tracciabilità ottenuta tramite il nanochip facilita inoltre la gestione delle emergenze sanitarie, la raccolta di informazioni anagrafiche e il mantenimento aggiornato delle cartelle cliniche, consentendo agli operatori di associare rapidamente il soggetto alle sue informazioni cliniche e di proprietà. L'impianto deve essere eseguito da personale qualificato che provveda alla successiva registrazione del codice identificativo presso l'ente o il registro competente; tale registrazione è parte integrante dell'efficacia operativa del sistema identificativo e garantisce che il codice sia leggibile e attribuito correttamente all'animale interessato. Infine, il nanochip è indicato anche nei casi in cui si desideri adottare misure preventive per la tutela dell'animale smarrito o sottratto, migliorando le possibilità di rintraccio e restituzione al proprietario.

Composizione

Composizione e caratteristiche costruttive: ciascun nanochip incluso nel kit da 10 pezzi è costituito da un trasponders di identificazione a radiofrequenza di tipo passivo, composto da un elemento elettronico integrato e da una capsula protettiva in materiale biocompatibile. La struttura è progettata per resistere nel tempo all'ambiente biologico senza rilasciare sostanze nocive e per mantenere inalterato il codice identificativo contenuto al suo interno. Il nucleo elettronico è sigillato all'interno della capsula protettiva, che garantisce l'isolamento dagli agenti esterni e la stabilità meccanica necessaria per l'impianto sottocutaneo. La dimensione e la forma del transponder sono ottimizzate per ridurre al minimo il disagio e l'ingombro, facilitando l'inserzione con strumenti dedicati e la stabilità nella sede di impianto. Il transponder è privo di batteria e si attiva tramite l'energia irradiata da un lettore compatibile; ciò comporta una durata teoricamente indefinita dell'elemento identificativo, a condizione che la struttura fisica non subisca danni meccanici o destrutturazione. L'unità è confezionata singolarmente in condizioni che ne preservano la sterilità fino al momento dell'utilizzo; ogni confezione mantiene il dispositivo isolato e pronto per l'impianto monouso. Il kit include dieci unità identiche, ciascuna con codice unico e leggibile mediante lettore compatibile. La composizione chimico-fisica dei materiali è selezionata per minimizzare il rischio di reazioni tissutali e per ridurre la possibilità di migrazione del dispositivo dopo l'impianto, garantendo una lunga permanenza nella sede prevista. Per motivi di sicurezza e di rispetto della normativa sul materiale a contatto con tessuti viventi, i materiali impiegati sono a bassa reattività e adatti all'uso veterinario; il packaging e le condizioni di sterilità sono realizzati per consentire la conservazione del prodotto in ambienti controllati fino al momento dell'uso. L'assenza di componenti attivi quali batterie limita i problemi di degrado chimico nel tempo, rendendo il dispositivo una soluzione di identificazione duratura. Eventuali informazioni specifiche sui materiali esatti impiegati nella capsula o sul processo produttivo non sono fornite in questa scheda, ma è raccomandato che l'operatore verifichi la compatibilità dei materiali con le esigenze cliniche dell'animale prima dell'utilizzo, specialmente in presenza di note allergie o sensibilità documentate agli elementi da contatto.

Controindicazioni

Controindicazioni e situazioni in cui evitare l'impianto: l'uso del nanochip non è indicato in presenza di condizioni locali o sistemiche che possano aumentare il rischio di complicanze o compromettere la corretta collocazione del dispositivo. Evitare l'impianto in animali con lesioni cutanee, infezioni o infiammazioni nella zona prescelta per l'inserzione, poiché la presenza di un focus infettivo può favorire complicanze locali e compromettere la guarigione. L'impianto è controindicato in soggetti con gravi disturbi della coagulazione non corretti o non gestiti, in quanto la procedura può comportare sanguinamento localizzato non controllabile facilmente. In caso di immunodeficienze sistemiche gravi o di condizioni che compromettano la risposta immunitaria, è opportuno valutare attentamente il rapporto rischio/beneficio prima di procedere. Non è raccomandato procedere all'impianto in animali con segni di malessere generale acuto non valutato, come febbre o condizioni sistemiche in fase di diagnosi, perché l'intervento potrebbe peggiorare lo stato clinico o interferire con la valutazione diagnostica. L'uso del dispositivo è da evitare in sedi anatomiche in cui l'impianto sia tecnicamente difficoltoso o in prossimità di strutture sensibili che potrebbero essere danneggiate. Inoltre, l'impianto non è raccomandato come unica misura per provare la proprietà dell'animale: il dispositivo identifica un codice che deve essere correttamente registrato e associato ai dati proprietari; in assenza di tale registrazione la presenza del chip non garantisce l'attribuzione della proprietà. Altre controindicazioni possono includere precedenti reazioni avverse a dispositivi impiantabili o segnalazioni di migrazione del dispositivo in soggetti con tessuti particolarmente lassi o in casi di età estremamente bassa se valutata inadeguata per la dimensione del dispositivo. In presenza di dubbi sull'idoneità all'impianto è fondamentale consultare personale veterinario qualificato per una valutazione clinica dettagliata e, se necessario, scegliere modalità alternative di identificazione temporanea fino alla risoluzione delle condizioni sfavorevoli.

Sicurezza del farmaco per la specie

Sicurezza del dispositivo per le specie destinatarie e considerazioni su rischi e limitazioni: pur non essendo un farmaco, il nanochip da 10 pezzi comporta considerazioni di sicurezza analoghe a quelle dei dispositivi impiantabili. L'impianto è generalmente ben tollerato nella maggior parte degli animali, purché eseguito correttamente e in condizioni asettiche; tuttavia possono verificarsi eventi avversi locali come reazioni infiammatorie transitorie, formazione di piccolo granuloma o rigetto locale nella sede di impianto. In rari casi è possibile osservare infezione locale che richiede trattamento; pertanto è essenziale monitorare la sede di impianto nelle fasi successive alla procedura e intervenire tempestivamente in caso di segni di infezione, dolore persistente o alterazioni della cute. La migrazione del dispositivo dalla sede impiantata verso altri tessuti è un evento possibile ma poco frequente; le caratteristiche di forma e dimensione del transponder mirano a ridurre questo rischio, ma condizioni anatomiche particolari o traumi locali possono agevolare lo spostamento. Il transponder è progettato per rimanere inattivo fino all'activatione da parte di un lettore compatibile; non emette emissioni continuative e non influenza il comportamento fisiologico dell'animale. Tuttavia, la presenza del dispositivo non garantisce protezione né trattamento di alcuna patologia e non svolge funzione diagnostica autonoma. Per quanto riguarda la compatibilità con procedure diagnostiche o terapeutiche, l'impianto di norma non interferisce con esami di routine; in alcune tecniche di imaging o in specifiche condizioni particolari potrebbe rendersi necessario segnalare la presenza del transponder al personale addetto per adattare protocolli o valutazioni. L'uso del dispositivo non sostituisce le pratiche di sicurezza legali o amministrative relative alla proprietà dell'animale: la registrazione del codice e l'associazione ai dati del proprietario sono elementi indispensabili per rendere effettiva la funzione identificativa. In soggetti con condizioni patologiche preesistenti occorre valutare il rapporto rischio/beneficio insieme a un professionista veterinario e pianificare eventuali misure preventive o terapeutiche per ridurre i potenziali rischi post-impianto. Infine, la sicurezza dell'operatore durante la procedura deve essere garantita attraverso l'adozione di precauzioni asettiche e l'uso di dispositivi di protezione individuale appropriati.

Precauzioni

Precauzioni speciali per l'uso e per l'operatore: prima dell'impianto è fondamentale effettuare una valutazione clinica completa dell'animale per accertare l'idoneità alla procedura e identificare eventuali condizioni che richiedano un rinvio o misure aggiuntive. L'impianto deve essere eseguito in ambiente adeguato e pulito, adottando tecniche asettiche per minimizzare il rischio di infezione. Gli operatori devono utilizzare guanti sterili e strumenti monouso o sterilizzati; ogni transponder deve essere rimosso dal suo involucro sterile immediatamente prima dell'uso per mantenere la sterilità. È consigliato che l'impianto sia effettuato da personale veterinario o da personale adeguatamente formato e autorizzato, che sappia gestire eventuali complicanze locali e riconoscere segni di reazione avversa. Dopo l'impianto, monitorare il sito per segni di infiammazione, pus, dolore o formazione di tessuto anomalo; in presenza di tali segni è necessario intervenire prontamente con le appropriate cure veterinarie. Conservare le confezioni fino al loro impiego in condizioni che ne mantengano l'integrità sterile; non utilizzare dispositivi con packaging danneggiato. Non riutilizzare il transponder: ogni unità è monouso e deve essere scartata in modo appropriato dopo l'uso, seguendo le normative locali per i rifiuti sanitari. Per evitare l'accesso non autorizzato o incidentale da parte di bambini o persone non addestrate, conservare il kit fuori dalla loro portata fino al momento dell'utilizzo. Lavare le mani dopo la manipolazione del dispositivo e smaltire guanti e materiali monouso in modo conforme. Anche se il dispositivo è progettato per durata lunga, è consigliabile effettuare una verifica periodica della leggibilità del codice tramite lettore, specialmente in contesti di spostamento frequente o in seguito a traumi; la presenza continuativa dell'identificativo nel tempo presuppone la registrazione corretta del codice e la manutenzione delle banche dati anagrafiche. Infine, informare il proprietario dell'animale sulle caratteristiche del dispositivo, sulle modalità di verifica e su cosa fare in caso di smarrimento o di sospetta dislocazione del chip.

Modalità di somministrazione

Modalità operative per l'impianto e le verifiche: il nanochip deve essere impiantato in condizioni asettiche mediante l'uso di uno strumento idoneo per l'inserzione sottocutanea. La sede di preferenza comune è la regione fra le scapole o il dorso, in corrispondenza di un punto dove la pelle è relativamente spessa e poco mobile, al fine di ridurre il rischio di migrazione e facilitare la successiva lettura con il lettore. Prima della procedura, rasare e disinfettare l'area prescelta per ridurre il rischio di contaminazione; in caso di animali particolarmente agili o con scarsa cooperazione, valutare l'uso di leggera sedazione o contenimento appropriato per tutelare la sicurezza dell'animale e dell'operatore. Inserire il transponder con un movimento deciso ma controllato, rilasciandolo nello spazio sottocutaneo senza creare eccessiva forza che potrebbe danneggiare i tessuti. Dopo l'impianto, scansionare immediatamente la zona con un lettore compatibile per verificare la leggibilità del codice e confermare che l'identificativo corrisponda al dispositivo impiantato. Registrare il codice identificativo nel sistema anagrafico pertinente e associare i dati del proprietario, le informazioni cliniche rilevanti e il luogo dell'impianto; tale registrazione è fondamentale per rendere operativo il sistema di identificazione. Fornire al proprietario indicazioni scritte e verbali sul comportamento atteso dopo l'impianto, sulle modalità per controllare la presenza del chip e sulle azioni da intraprendere in caso di segni di complicanze. In genere non è necessario un trattamento farmacologico post-impianto specifico, salvo diversa indicazione clinica; eventuali terapie locali o sistemiche dovranno essere valutate dal veterinario in base allo stato clinico dell'animale. Infine, conservare le prove di registrazione e informare il proprietario sulle modalità per aggiornare i dati anagrafici in caso di cambio di proprietà o di residenza, in modo da mantenere l'efficacia pratica dell'identificazione tramite il transponder.

Programma di trattamento

Gestione post-impianto e raccomandazioni operative: sebbene l'impianto del nanochip non rientri in un programma terapeutico, è importante prevedere una serie di controlli e di pratiche gestionali per assicurare l'efficacia a lungo termine dell'identificazione. Dopo l'impianto, è consigliabile effettuare almeno una verifica immediata tramite lettura con un lettore compatibile per confermare la funzionalità e l'assenza di errori nel codice. Successivamente, pianificare controlli periodici, ad esempio in occasione di visite veterinarie di routine o vaccinazioni, per accertare la persistenza della leggibilità e la corretta posizione del dispositivo. In caso di spostamenti, adozioni o cambio di proprietà, aggiornare prontamente i dati anagrafici associati al codice identificativo per garantire che il sistema di identificazione rimanga utile al ritrovamento e alla restituzione dell'animale. Se si sospetta migrazione del dispositivo, perdita di leggibilità o complicanza locale, è necessario consultare il medico veterinario per valutare gli esami diagnostici opportuni e le eventuali azioni correttive, che potrebbero includere la rimozione e il reimpianto in un nuovo sito qualora fosse indicato. Per gli operatori che gestiscono grandi numeri di animali, adottare procedure standardizzate per la registrazione, l'archiviazione e il controllo dei codici, così da ridurre gli errori amministrativi e migliorare l'affidabilità del sistema. Nei contesti in cui sono richieste registrazioni ufficiali o conformità normativa, integrare l'uso del nanochip con le prassi amministrative previste dall'ente competente e assicurarsi che la registrazione sia corretta e verificata. Infine, educare i proprietari circa l'importanza della registrazione e della verifica periodica, sottolineando che il dispositivo è uno strumento efficace per il riconoscimento ma che la sua utilità dipende dalla corretta associazione del codice ai dati anagrafici aggiornati.

Specie di destinazione

Destinatari e ambito d'impiego: il kit nanochip 10 pz è destinato principalmente all'impiego su animali domestici e da compagnia, con particolare riferimento a cani e gatti, ma adatto anche per altre specie animali di taglia compatibile con le dimensioni del transponder, qualora la valutazione veterinaria lo ritenga appropriato. L'utilizzo su specie diverse deve essere valutato caso per caso, tenendo conto delle differenze anatomiche e delle dimensioni corporee; in particolare, per specie di molto piccolo taglio o per animali in crescita rapida è opportuno verificare la compatibilità dimensionale e l'idoneità dell'impianto. Il prodotto trova applicazione in ambito clinico veterinario, in rifugi e strutture di accoglienza animale, in allevamenti ove sia praticabile l'identificazione individuale e per operatori che necessitano di strumenti affidabili per la tracciabilità. Anche in contesti di gestione collettiva o di controllo sanitario degli animali, il transponder rappresenta uno strumento utile per associare dati clinici e anagrafici al singolo soggetto, facilitando gli interventi sanitari e l'organizzazione delle cure. È comunque fondamentale che l'impianto sia eseguito da personale competenente e che la scelta della specie e della sede d'impianto sia effettuata in base a valutazioni cliniche adeguate: l'adozione o la programmazione dell'identificazione tramite nanochip dovrebbe sempre tener conto delle esigenze biologiche dell'animale, del suo stile di vita e degli obiettivi di tracciabilità perseguiti dall'operatore o dal proprietario.

Dettagli del prodotto

Gruppo Terapeutico
Attrezzature veterinarie
Forma Farmaceutica
Microchip
Tipologia
Libera vendita

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